Riassunto
dell' incontro tenuto al Centro Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia
– lunedì 17 Marzo -
Forse a qualcuno non piacerà … ma se dovessimo
suggerire a Qualcuno un altro comandamento, non sarebbe male intitolarlo
appunto NON SPRECARE.
NON SPRECARE. Un campo molto vasto … ma soprattutto un campo che interessa a
TUTTI: laici e persone consacrate …. credenti e non credenti … popoli di tutte le razze, culture e religioni
… perché ci ricorda l’urgenza di
difendere la bellezza della vita e la nostra prima casa, il pianeta terra.
Domanda. Ma
Gesù parla di spreco?
Provate a leggere con attenzione GV 6, 1-5 … e vi
incanterete nel vedere non solo l’attenzione ed il rispetto di Dio verso le
persone, ma anche la sua preoccupazione perché venga raccolto ogni piccolo
frammento rimasto.
“ Perché nulla vada
perduto”, dice Gesù.
·
“Perché
nulla vada perduto”. Ci rimanda al
nostro rapporto con le cose ed alla mentalità disumana “dell’usa e getta”.
Pensate al degrado in cui vivono già tante città … alla mancanza di attenzione
a madre natura. E’ venuto meno il RISPETTO al bene comune e la mentalità
egoista ha portato ad una mancanza di sensibilità verso l’ambiente in cui TUTTI
viviamo.
·
“Perché
nulla vada perduto”. Ci rimanda a
tante persone – forse non molto lontane – che sono veramente “a pezzi”,
frantumate dalla vita,
… persone che non possono o non riescono più a dare ed essere tutto
quello che vorrebbero o vorremmo … Gesù, in questo episodio (… ma veramente in tutto il vangelo!!) , recupera anche loro, donando loro, rispetto, attenzione, stima,
una vita nuova … una nuova opportunità …. una speranza.
·
“Perché
nulla vada perduto”. Come Gesù è attento alla fame della folla, queste
parole ci ricordano che anche IL DOLORE, LA FATICA, LA SOFFERENZA, …. di tanta
gente e di tanti popoli, NON POSSONO PASSARE INOSSERVATI. Non ci può essere dolore “sprecato”. Pensate solo alla fatica che –
in questo grave periodo di crisi economica – stanno vivendo tante famiglie. Non
possiamo fare come se nulla stesse accadendo. Forse possiamo fare poco, forse,
dico …. Ma tutti siamo responsabili di creare intorno a noi una nuova mentalità più solidale e
rispettosa. Inoltre: tutti siamo capaci di “essere almeno una goccia di
vita” per gli altri.
Anche Papa
Francesco, costantemente ci invita a non aver nè paura, né vergogna per
tutto ciò che è umano: ci sta ricordando che l’umano è sempre un LUOGO SACRO, … ANCHE
QUANDO E’ FERITO, PIAGATO … ANCHE QUANDO
HA SBAGLIATO … ANCHE QUANDO NON PRODUCE
PIU’…. ANZI, SOPRATTUTTO ALLORA …
Sono missionaria da anni in periferia di Lima e
sto toccando con mano le conseguenze di una mentalità dello scarto … dello
spreco … di una mentalità che mette al centro non tanto il vero bene della
persona, ma l’esclusivo guadagno economico.
Sono circondata da una NATURA che è il vero SPECCHIO di queste conseguenze.
La mancanza d’acqua che si vive qui è veramente preoccupante, tanto da portare
gli esperti ad annunciare che Lima sarà una delle prime metropoli a rimanere
presto senza una goccia d’acqua. L’acqua, un ben prezioso perché “tutti abbiano
vita”, invece è troppo spesso USATA per
altri scopi, tra questi il funzionamento delle moltissime miniere; a ciò si
aggiunge la deforestazione (il 48,6% della foresta amazzonica peruviana è in
mano alle multinazionali straniere): al centro quindi c’è un USO, SOPRUSO DELLA NATURA senza attenzione
al vero bene della popolazione, soprattutto quella indigena. Le conseguenze
sono devastanti.
“Perché
nulla vada perduto”. Che non sia “sprecato” il grido di tanti popoli che
invocano IL RISPETTO e UNA VITA DIGNITOSA.
Lasciamoci
dunque interrogare da questo “nuovo” comandamento: XI NON SPRECARE.
Ci aiuterà
meglio a rispettare TUTTO E TUTTI, a valorizzare e a recuperare il debole
e chi viene messo da parte, a diventare testimoni di speranza ed artefici di
una nuova umanità.
Come ci
ricorda Papa Francesco:
“È vero che
molte volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie,
indifferenze e crudeltà che non diminuiscono. Però è altrettanto certo che nel
mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o
tardi produce un frutto. In un campo
spianato torna ad apparire la vita, ostinata e invincibile. Ci saranno
molte cose brutte, tuttavia il bene tende sempre a ritornare a sbocciare ed a
diffondersi. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita
trasformata attraverso i drammi della storia. I valori tendono sempre a
riapparire in nuove forme, e di fatto l’essere umano è rinato molte volte da
situazioni che sembravano irreversibili.
Questa è la forza della risurrezione e ogni evangelizzatore è uno strumento di
tale dinamismo”. (N 276 Evangelii
Gaudium)
Hermana Paola - missionaria in
periferia di Lima (Perù)